FANZINE N°1 ANNO 2005...USCITA CASUALE
BEN SHERMAN fu uno stilista britannico molto noto, e considerato da molti un punto di riferimento per la moda. Iniziò a confezionare camicie in una bottega di Brighton e caratterizzò gli anni ’60 diventando il re di Carnaby Street.
Alfred Benjamin Sugarman nacque il 3 Ottobre del 1925 a Brighton, sulla costa Britannica. Si imbarcò per l’America e qui fece vari lavori, tra i quali imparò la produzione e la commercializzazione in una fabbrica di camicie. Il suo lavoro fallì e nel ’62 si trasferì a Brighton e anche qui inizio la produzione di camicie e di indumenti da mare. Nel 63: nacque il marchio Ben Sherman. La camicia era unica! Si riconosceva per le sue caratteristiche speciali: il colletto era grande, con il caratteristico riporto e con un bottone in più rispetto alle camicie comuni. Le camicie presentavano delle aperture ed una targhetta con il nome Ben Sherman a sinistra della tasca. Vendute in speciali confezioni nero e arancio, le camicie ottennero grande successo in tutto il Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti. Gli affari erano ottimi e le camicie divennero un culto per i Mod.
Ben Sherman aprì uno show room a carnaby street, cuore della Swinging London degli anni 60 e nel 1967 il suo primo negozio a Brighton nella Duke street.
Ben Sherman ha sviluppato, sin dalle origini, la marca di una camicia in una gamma completa. Il più importante fenomeno giovanile inglese dai tempi dei teen ager, il Mod, adottòlo stile ben Sherman. Come ogni fenomeno che si rispetti anche quello dei mods divenne famoso in tutto il mondo. I media gli diedero notorietà, la Polizia li mise fuorilegge e i genitori erano sconvolti. I giovani se ne approfittarono e nacque il culto.
La camicia ben sherman venne indossata da tanti personaggi del culto mod, skin e della musica britannica: Paul Weller con i “THE JAM”, i “THE WHO”, i “SMALL FACES”, i “BLUR”, i “THE SPECIALS” e tanti altri ancora.
…PARLIAMO DI STILI…
Proprio da alcuni mod nasce lo stile Skinhead che, dal punto di vista dell'abbigliamento era influenzato (come per i mods) dall'immagine Ivy League che prediligeva le camice button-down ben sherman, i levi's. Nell'East End e nel centro l'abbigliamento subiva di piu' l'influenza indo-occidentale (bretelle, polo fred perry, harrington, boots, calzoni fino alle caviglie, giacche) A Londra essi penetrarono dentro le file dei giovani mods, cosi' la situazione ando' spaccandosi in due tronconi, gli ex-mods che si lasciavano coinvolgere dall'universo di droghe e musiche psichedeliche, amore libero, e rock sofisticato e dall'altra parte quei ragazzi che decisero di riportare il tutto al piu' vero e genuino spririto mod. Quei ragazzi verranno chiamati skinheads. Il movimento comincia a riemergere con i gruppi inglesi Street Punk (solo dopo chiamato Oi!), come Sham 69, Cockney Rejects, Infa Riot, The 4 Skins, Cock Sparrer, The Business, The Last Resort, The Oppressed, Skrewdriver, Blitz e Angelic Upstart. Il movimento ha anche forti connotazioni estetiche, iconografiche ed ideologiche che lo ramificano in infinite derivazioni molto differenziate tra loro.
Un altro elemento che aiuto' a formare il culto skinheads e' il calcio e qui siamo nella patria del football, dove andare allo stadio e' un'antica tradizione su cui si sono formate tutte le generazioni della working class. Gia' i mods, e ora anche gli skins, stavano nelle gradinate a incitare la squadra e a seguirla anche nelle trasferte piu' calde, a insultare i tifosi avversari e a distruggere i loro pub. Allo stadio l'abbigliamento era il classico boot and braces e t-shirt, privo di fronzoli che impedissero il movimento. Gli anfibi divennero l'emblema degli skinhead e prolifereranno negli stadi.